Oggi, 10 ottobre 2023, si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica così delicata.
Parlare oggi di salute mentale non è più fortunatamente un tabù, darne però una definizione non è poi così facile data l’ampiezza del concetto; molti ad esempio la interpretano come la totale assenza di una patologia neurologica dalla quale ne conseguirebbe il “benessere” psichico.
L’OMS, invece, la definisce come: "uno stato di benessere in cui ogni individuo possa realizzare il suo potenziale, affrontare il normale stress della vita, lavorare in maniera produttiva e fruttuosa e apportare un contributo alla propria comunità". Logicamente la prima chiave interpretativa è alquanto datata, e quasi inapplicabile alla vita quotidiana, poiché la salute, intesa come benessere fisico e psicologico non dipende soltanto dall’assenza di una neuropatologia, bensì da fattori sociali ed ambientali. Si dovrebbe riflettere anche su come il termine sia stato poco menzionato e discusso nella storia: soltanto nel 1948 ne viene data una definizione, ossia quella menzionata sopra.
La salute mentale, volta dunque al benessere psicologico, è parte integrante di un individuo, senza la quale, si ricade di conseguenza in uno stato di disagio. Quest’ultimo se protratto a lungo esporrà al rischio di disturbi depressivi, crisi di ansia o al comune attacco di panico.
L’ultima problematica citata, principale argomento di indagine negli anni post-pandemia, sembra aver raggiunto livelli preoccupanti tra i giovani (in particolar modo tra gli adolescenti), i quali difficilmente riescono ad inserirsi nelle dinamiche di una società che va troppo veloce, che non permette loro di adattarsi al cambiamento, facendoli sentire spaesati (proprio come accade quando si approda in altre nazioni, o si apportano cambiamenti al proprio stile di vita.
Infatti, una tematica che si lega perfettamente all’importanza di questa giornata è sicuramente l’impatto, sia positivo che negativo, che ha l’esperienza Erasmus sugli studenti e le studentesse che decidono di partire per questo periodo di mobilità.
L’Erasmus è un programma di scambio studentesco europeo che offre ai partecipanti l’opportunità di studiare all’estero: esso è sicuramente un ottimo modo per crescere ed arricchirsi come persona, per uscire dalla propria zona di comfort e aprirsi a nuove culture. Purtroppo non è sempre “tutto rosa e fiori”: durante quest’esperienza è lecito e normale chiedersi se si ha fatto la scelta giusta. Raramente si parla delle difficoltà nell’adattarsi ad una nuova cultura, il dover apprendere una nuova lingua, la nostalgia di casa, degli affetti.
Per questo, è stato creato ‘’ESN’’- Erasmus Student Network-, un’organizzazione di volontari che operano senza scopo di lucro; obiettivo principale è quello di far fronte ai possibili problemi che uno studente o una studentessa potrebbe affrontare durante questo periodo di mobilità, offrendo supporto e sostegno. Ci impegniamo a migliorare l’esperienza di studio, creando un ambiente accogliente e favorire la comprensione tra diverse culture e lingue. Cerchiamo ogni giorno tramite attività inclusive, di alleviare il peso della lontananza, fornendo ogni supporto necessario, per far vivere ad ognuno la migliore esperienza.
Proprio grazie ai valori di ESN è stato possibile creare un ambiente non solo più aperto, ma che grazie alla solidarietà e comunicazione, contribuiscono a far sentire il prossimo accettato, e soprattutto nel posto giusto.
Abbiamo dunque individuato, insieme a Paolo Roganti, esperto di mindfulness, dei modi per riuscire a vivere al meglio l’esperienza Erasmus:
- Pratica mindfulness: mindfulness significa presenza mentale. Prova a essere presente nel momento presente e di notare i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue sensazioni fisiche senza giudizio. La pratica della consapevolezza ti aiuta a gestire lo stress e a vivere in modo più pieno le esperienze che vivrai durante il tuo periodo all'estero.
- Coltiva la gratitudine: ogni giorno prenditi un momento per riflettere su cosa sei grata/o riguardo alla tua esperienza all'estero. Puoi tenere un diario della gratitudine in cui scrivi almeno tre cose per cui sei grata/o ogni giorno. La gratitudine ti aiuterà a mantenere una prospettiva positiva e a concentrarti sulle esperienze positive che stai vivendo.
- Fai attività fisica regolarmente: l'esercizio fisico è fondamentale per la salute mentale. Cerca di mantenere una routine di attività fisica. Puoi praticare yoga, fare una passeggiata o iscriverti a una palestra locale. L'attività fisica ti aiuterà a gestire lo stress accumulato e a migliorare il tuo umore complessivo.
- Stabilisci connessioni sociali significative: cerca di stabilire relazioni significative con le persone che incontri. Partecipa a eventi sociali, unisciti a gruppi o comunità locali e cerca di fare amicizia con persone provenienti da diverse culture. Ricorda anche di coltivare le relazioni che hai a casa (famiglia, parenti, amici) con chiamate o call. Le connessioni sociali possono contribuire al senso di appartenenza e fornire un supporto emotivo durante il periodo di adattamento.
- Impara a gestire lo stress: oltre alla consapevolezza, esplora tecniche di gestione dello stress come la respirazione, la meditazione o lo yoga. Queste pratiche ti aiuteranno a rilassarti, a ridurre l'ansia e a gestire meglio le sfide che potresti incontrare durante il tuo periodo all'estero.
In conclusione, nonostante tutte le difficoltà che l’Erasmus può presentare, consigliamo fortemente di intraprendere questa esperienza: alla fine del programma, la tua vita sarà arricchita in modi che non avresti mai immaginato.
Un articolo di Giulia Carnevali e Anastasia Donatelli.
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