Oggi, 27 gennaio, celebriamo la ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria!

"Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo." (Diario di Anna Frank)
Sarebbe bello che queste parole rimanessero nella memoria di tutti per aiutare a ricordare quel dolore che il mondo ha vissuto in quei giorni, in quell’epoca!
Quello che è accaduto non può essere cancellato, ma soprattutto non può essere dimenticato e sebbene non saremo mai in grado di capire quanta sofferenza hanno vissuto milioni di persone quando le loro vite sono state travolte da un momento all’altro, possiamo però ricordare attivamente ciò che è successo perchè la memoria è l’unico strumento che ci permette di non commettere gli stessi errori.

Ma perché è stato scelto proprio il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto? 
L’assemblea generale delle Nazioni Unite, il 1° novembre del 2005, lo ha stabilito come giorno per commemorare le vittime per ricordare il 27 gennaio 1945, in cui le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Auschwitz e scoprirono il vicino campo di concentramento, liberando i superstiti e salvandoli da un atroce destino.
La scoperta di Auschwitz e, di conseguenza, le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo intero, per la prima volta, l’orrore che si è consumato durante il periodo nazista
Il Giorno della Memoria non è solo un ricordare le vittime, ma è prendere consapevolezza di quanto accaduto: persecuzioni, deportazioni, leggi razziali e cittadini che, rischiando la vita, si sono opposti alle volontà dei potenti.
Questa commemorazione ha l’obiettivo di ribadire quanto la conoscenza degli eventi storici sia importante affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Oggi il campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau è visitabile e milioni di persone prendono del tempo, durante il loro soggiorno in Polonia, per dedicare un momento alla commemorazione delle vittime. Chi si avvicina alla sua visita, pur conoscendo la storia, non riesce a rendersi conto di cosa dovrà affrontare e quali emozioni una tale esperienza susciterà!
Una delle nostre socie, Noemi, durante il suo Erasmus in Polonia, ha avuto modo di visitare il campo di concentramento; queste le due parole:

“Questa giornata, che ogni anno suscita emozioni spesso negative e ci porta a ricordare ed informarci su ciò che è accaduto, quando sono stata in Erasmus in Polonia ha assunto tutt'altro significato e mi ha spinto, con non poche titubanze, a visitare il campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau, perché sebbene l'Erasmus sia un'occasione per mettersi alla prova nel vivere in un altro Stato, spesso partendo soli senza qualcuno accanto, e sia uno spazio personale per crescere e divertirsi, spesso ti costringe un po' a fare i conti con la storia di quel Paese, e tra le mille cose belle, cibo, amici, divertimento, per me l'Erasmus è stato anche il momento di avvicinarmi alla cultura polacca e al peso della sua storia.
Come ESN abbiamo il volere ma anche il dovere di ricordare date così importanti per la storia europea ma anche mondiale, e abbiamo il privilegio di poter diffondere valori ed emozioni completamente diverse, che includono le persone anziché escluderle, che avvicinino persone di diverse nazioni per vivere un'esperienza di unione e coesione durante, ma anche dopo l'Erasmus.”

 
Viviana Longo
Noemi Di Paolo