“Hai mai sentito parlare della Festa dell’Europa?” è stata la domanda rivolta a diversi studenti Erasmus che hanno scelto di prendere un volo che avesse come meta l’Italia e, nello specifico, Macerata.
La stragrande maggioranza delle risposte ricevute, però, è stata "no". 
È proprio questa risposta che ha dato vita a questo articolo; ha spronato la curiosità e la voglia di scoprire cosa si cela dietro questa festa. 
Il 9 maggio si celebra, quindi, la Festa dell’Europa; una festa che, per ogni cittadino facente parte dell’Unione Europea, dovrebbe essere molto sentita. 
Facciamo qualche passo indietro per capire i natali e il valore di questa ricorrenza.

All’indomani della seconda Guerra Mondiale, quando i rapporti tra le diverse nazioni erano ancora fragili, Jean Monnet, politico francese, ebbe un’intuizione straordinaria: poiché due cose erano fondamentali ad ogni paese per intraprendere la guerra, il ferro e il carbone, e poiché gli Stati Europei ne erano i maggiori produttori, se questi avessero collaborato nella produzione, allora lo scoppio di ulteriori guerre sarebbe stato impossibile.
Come è consuetudine fare, Monnet si confronta e confida la sua idea ad un suo amico, Robert Schuman
Schuman, all’epoca, è il Ministro francese degli Affari Esteri ed è proprio lui che a Parigi, il 9 maggio 1950, convoca la stampa per trasmettere questo pensiero all'umanità.
Il discorso di Schuman convince non solo i leader francesi e tedeschi (ai quali era principalmente destinato), ma anche quelli di Belgio, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Un anno dopo, quindi, nasce ufficialmente la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA).
I rapporti tra i 6 stati fondatori si consolidano sempre di più, al punto tale da dare vita a una nuova associazione: dalla CECA si passa, nel 1957, alla Comunità Economica Europea (CEE).
Sin da subito il mercato comune dà i suoi frutti e la vita degli abitanti della CEE inizia a migliorare: più denaro da spendere; più cibo da mangiare; una vasta gamma di prodotti in commercio; e via discorrendo.
Questi miglioramenti sono percepiti anche dagli altri Stati, i quali iniziano man mano a fare richiesta di adesione. La Comunità inizia a raggiungere un livello di diversificazione e integrazione così notevole tale da portare gli stati a cambiarne il nome. Nel 1992 diventa ufficialmente l’Unione Europea (UE).

Dopo questo breve excursus storico, viene spontaneo chiedersi che impatto ha, quindi, l’UE sugli studenti Erasmus?
L’UE si impegna costantemente per migliorare la qualità della vita ai suoi cittadini e lo fa in molti modi diversi. Dagli aiuti umanitari, agli aiuti economici; dalla tutela dell’ambiente alla tutela della pace e della stabilità per gli Stati; dalla fondazione di un mercato unico alla tutela degli imprenditori dagli effetti negativi della globalizzazione.
Ma quello che interessa maggiormente gli studenti è  la libertà che l’UE garantisce: libertà di vivere, lavorare o studiare in qualsiasi Paese essi desiderino.
L’UE sta facendo il possibile per agevolare il trasferimento da un Paese all’altro, basti pensare all’abolizione del passaporto, e incoraggia sempre più studenti e più giovani a trascorrere un periodo di studio o di tirocinio in un altro Paese europeo.
Da esattamente 35 anni finanzia il programma Erasmus e ha permesso a oltre tre milioni di studenti di vivere l'esperienza formativa della mobilità estera.
Ecco, quindi, perché è importante celebrare la Festa dell’Europa, sia come cittadini, sia come giovani a cui vengono date tali possibilità.
Questo articolo mira proprio a dare più credito a tale ricorrenza e vuole creare maggiore consapevolezza, in coloro che lo stanno leggendo, su quanto sia importante far parte dell’Unione Europea.

Viviana Longo